Nel valutare la conformità rispetto al SIL target è necessario mostrare che il management del progetto, le operazioni e le attività di manutenzionenonché l’implementazione del sistema sono appropriate e che c’è una competenza adeguata in chi esegue ciascuna attività.
Questo richiede due principi di base della valutazione. Il primo è la valutazione delle procedure di management (simile ma più rigoroso rispetto ad audit ISO 9001). Il secondo è una valutazione dell’implementazione di queste procedure. Questo significa che le attività del ciclo di vita della sicurezza funzionale dovrebbero essere sottoposte ad audit su uno o più progetti per stabilire che le procedure implementate sono messe in pratica.
Competenza
Nella Partet 1 della norma EN 61508 (Paragrafi 6.2.13 e 15) viene richiamata la necessità di una adeguata competenza che, per essere accettata, non deve solamente basarsi su un corso di formazione ma anche su:
- conoscenze di base
- esperienza nel settore
- qualifica.
I requisiti della formazione si basano su fattori ben definiti:
- responsibilità e livello di supervisione
- legame tra severità della conseguenza e grado della competenza
- legame tra il SIL target e il grado di competenza
- legame tra innovazione del progetto e rigore della competenza
- rilevanza delle esperienze passate
- applicazione delle conoscenze ingegneristiche
- conoscenza della tecnologia
- conoscenza dell’ingegneria della sicurezza
- conoscenza delle leggi e dei regolamenti
- rilevanza delle qualifiche
- necessità di training documentato
La competenza si suddivide generalmente su tre livelli:
- Supervised Practitioner che può operare sulla commessa ma è sottoposto a controllo da un supervisore
- Practitioner che può operare senza supervisione e può gestire e controllare il lavoro del Supervised Practitioner.
- Expert che può operare anche su progetti innovativi e nuovi scenari mai valutati.
L’esperienza e la competenza deve essere tracciata affinché si possa essere sottoposti ad audit individualmente.
E’ il responsabile della gestione della sicurezza funzionale che definisce su ciascun progetto il livello di competenza e di indipendenza per le attività di valutazione della sicurezza funzionale. La valutazione e quindi il livello di competenza professionale, dipende dal tipo di impianto e dal livello di rischio individuato, sia nel caso di realizzazione di nuovi impianti che nel caso di modifica di impianti esistenti.
A tal proposito la norma CEI 65-186 guida per l’applicazione della norma EN 61511 fornisce un esempio di matrice di responsabilità di seguito riportata:
Safexpert in partnership con l’organismo notificato RINA ha realizzato uno schema di certificazione delle persone in accordo , alle norme EN 61508, EN61511, EN 62061 ed EN ISO 13849 suddividendo la competenza su de livelli base e avanzate e tre qualifiche differenti in modo da incontrare tutte le esigenze del cliente.:
- LIVELLO BASE 1: Functional Safety Process Expert che comporta la conoscenza dei requisiti della norma EN 61511 e delle SIF (Safety Instrumented Function) tipiche dell’industria di Processo;
- LIVELLO BASE 2: Functional Safety Machinery Expert che comporta la conoscenza dei requisiti delle norme EN 61061 e EN 13849 e delle problematiche del SIL (Safety Integrity Level) e del PL (Performance Level)
- LIVELLO AVANZATO: Functional Safety Engineer che comporta la conoscenza delle tematiche affrontate in almeno uno dei due corsi base e la conoscenza dei requisiti della norma EN 61508.
Lo schema di certificazione delle persone è stato sottoposto ad accreditamento dall’ente Italiano Accredia al fine di fornire un prodotto di qualità, affidabile e riconosciuto universalmente.